- Diocesi di Frascati -
Parrocchia Sacro Cuore di Gesù
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CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA 1. Progetto celebrativo "Nel sacramento della Penitenza i fedeli ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a lui, e insieme si riconciliano con la Chiesa che è stata ferita dal loro peccato, ma che mediante la carità, l'esempio e la preghiera coopera alla loro conversione" (RP 4). 2. Programma rituale e attuazione celebrativa 2.1 Gli uffici e i ministeri LA COMUNITÀ CRISTIANA "Tutta la Chiesa, in
quanto popolo sacerdotale, è cointeressata e agisce, sia pure in
modo diverso, nell’attuale opera di riconciliazione che dal
Signore le è stata affidata" (RP 8). IL MINISTRO "La Chiesa esercita il ministero del sacramento della Penitenza per mezzo dei vescovi e dei presbiteri, che con la predicazione della parola di Dio chiamano i fedeli alla conversione, e a essi attestano e impartiscono la remissione dei peccati nel nome di Cristo e nella forza dello Spirito Santo" (RP 9). IL PENITENTE "Quando, debitamente preparato, si accosta a questo salutare rimedio istituito da Cristo e confessa i suoi peccati, il penitente si inserisce, con i suoi atti, nella celebrazione del sacramento, che si compie poi con le parole dell'assoluzione, pronunziate dal ministro nel nome di Cristo" (RP 11). 2.2 La struttura del rito Sono tre le modalità di
celebrazione di questo sacramento: In tutti questi tre modi vi è uno stesso modo di procedere, pur con variazioni notevoli. Questo itinerario comune comprende: 2.3 Il luogo della celebrazione Il sacramento della Penitenza si celebra di norma, salvo un giusto motivo, nella chiesa. Nella progettazione di nuove chiese, la GEI offre indicazioni precise sul luogo della celebrazione: "Il sacramento della penitenza richiede un luogo specifico (penitenzieria) o una sede che metta in evidenza il valore del sacramento per la sua dimensione comunitaria e per la connessione con l'aula della celebrazione dell'Eucaristia; deve inoltre favorire la dinamica dialogica tra penitente e ministro, con il necessario riserbo richiesto dalla celebrazione in forma individuale. Perciò la sede sia progettata contestualmente a tutto l'edificio e si realizzi scegliendo soluzioni dignitose, sobrie e accoglienti" (PNC 12). 2.4 Il tempo della celebrazione "La riconciliazione dei penitenti si può celebrare in qualsiasi giorno e tempo. Conviene però che i fedeli sappiano il giorno e l'ora in cui il sacerdote è disponibile per l'esercizio di questo ministero. Si inculchi comunque nei fedeli l'abitudine di accostarsi al sacramento della Penitenza fuori della celebrazione della Messa e preferibilmente in ore stabilite. La Quaresima è il tempo più adatto per la celebrazione del sacramento della Penitenza, perché fin dal giorno delle Ceneri risuona solenne l'invito rivolto al popolo di Dio: 'Convertitevi e credete al Vangelo. È bene organizzare a più riprese, in Quaresima, varie celebrazioni penitenziali, in modo che tutti i fedeli abbiano modo di riconciliarsi con Dio e con i fratelli e di celebrare poi, rinnovati nello spirito, il triduo pasquale del Signore morto e risorto" (RP 13). 2.5 Possibilità celebrative Il penitente si inserisce nel processo celebrativo del sacramento con i suoi atti, compiuti nella fede, come accettazione di un giudizio sulla propria vita alla luce della parola di Dio e come decisione sul proprio futuro nella direzione della volontà di Dio. Questi atti di cambiamento di vita diventano momenti della storia della salvezza e acquistano il loro valore cristiano nella prospettiva pasquale e pentecostale evocata dalla formula del sacramento. Il riferimento al mistero di Cristo e all'azione dello Spirito Santo fanno sì che il penitente giunga alla conversione e alla contrizione del cuore che danno verità al sacramento della penitenza. Il successivo atto è la confessione, cioè il riconoscimento di aver peccato e l'intenzione di convertirsi. Infine "la vera conversione diventa piena e completa con la soddisfazione per le colpe commesse, l'emendamento della vita e la riparazione dei danni arrecati" (RP 6c). L'assoluzione, ultima e conclusiva parte del sacramento, manifesta il perdono divino che assolve, cioè scioglie il penitente da quel legame che gli impediva la piena comunione con la Chiesa e quindi la partecipazione alla mensa eucaristica. La scarsa visibilità della dimensione comunitaria del sacramento si riflette anche sulla ministerialità presente nell'azione rituale. Nella celebrazione individuale rimane espressa unicamente dalla presenza del solo ministro confessore. Nelle celebrazioni comunitarie il rito prevede l'intervento del diacono, come pure quello dei lettori. Anche i ministri del canto possono avere un loro ruolo nel rito per la riconciliazione di più penitenti, soprattutto durante il momento delle confessioni individuali, dove possono presentare un momento profondo di ascolto delle Scritture e di revisione di vita, con il canto di salmi penitenziali.
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